La danza delle ciglia

La guardo sospirare e non so più che cosa dire. Tiene le labbra serrate e si sforza di sorridere. Le tengo la mano e le sue dita si avvinghiano forte intorno alle mie. Non ha abbastanza forza per parlare, forse trattiene il fiato per il dolore. Nei suoi occhi leggo la preoccupazione per il momento che sta per arrivare.

Le accarezzo la fronte: è caldissima. Lei chiude gli occhi e d’improvviso esplode in un grido lacerante. Io non posso più guardare.

Mi dicono che posso restare ma mi consigliano di tenere gli occhi chiusi se non riesco a sopportare di vedere la mia ragazza soffrire. Mi fanno allontanare un po’ ma la sento ancora. Raccolgo il mio viso tra le braccia e abbasso le palpebre: il cuore mi palpita ovunque nel corpo. Cerco di stare calmo, di convincermi come nei film che “andrà tutto bene”. Le gambe però iniziano a tremarmi e sento il mio corpo afflosciarsi sulla sedia, come un orologio di Dalì.

Lei è sdraiata su di un letto bianco. I capelli biondi, sparsi come raggi di Sole attorno al suo viso, profumano di pesca e di mandorle. Respira lentamente. Vorrei accarezzarle la fronte ma non posso. La guardo come se la incontrassi di nuovo per la prima volta: è sempre bellissima, anzi, lo è ancora di più… Ma dove sono i suoi occhi azzurri?… Rincorro con lo sguardo ogni piega del suo viso fino a raggiungere lo spazio immenso occupato dai suoi laghi ma, ahimè, sono scomparsi, coperti da dolci palpebre che forse ancora dormono. Qualcosa però si muove. Le ciglia tremano e la pelle comincia contorcersi. Le ciglia sbattono scontrandosi, si avvinghiano come due innamorati, strette tra di loro. Poi si mescolano, si muovono, danzano attorno ai suoi occhi serrati dal dolore. Quando sfregano una sull’altra, pare quasi di sentire il canto dei grilli che accoglie il battito profondo della vita. Poi la danza si ferma: una goccia di rugiada cola via dagli occhi di lei. Le ciglia si colorano di acqua e ricominciano a danzare insieme alla rugiada che pian piano fugge giù, verso le labbra. E da quelle labbra d’improvviso esplode un grido. Le gocce vibrano tra le ciglia. La danza si ferma. D’improvviso esplode un pianto…

Balzo in piedi ancora un po’ barcollante dall’emozione. È nato il mio bambino.


Da LA RICETTA DELLA NOTTE PERFETTA di Irene Pampanin
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